La parte di spettro elettromagnetico a cui l’occhio umano è sensibile viene chiamato “spettro visibile” e comprende le radiazioni di lunghezze d’onda comprese tra 380 e 780 nanometri (nm).
Le lunghezze tra 390 e 440 emesse artificialmente da monitor di computer, tablet, luci led, si sono dimostrate provocare affaticamento oculare, secchezza oculare, ossidazione dell’epitelio pigmentato retinico con conseguente probabile danno a retina e fotorecettori.
Il crescente aumento di esposizione negli ambienti di vita e di lavoro a queste lunghezze d’onda rischia di compromettere la salute oculare.
In ambito lavorativo utile l’applicazione di protezioni per gli schermi dei dispositivi e l’utilizzo delle apposite funzioni che ne limitano la trasmissione. Anche l’utilizzo di lenti per occhiali o lenti a contatto che limitano la quantità di luce blu che raggiunge l’occhio è consigliato, anche se le prove a sostegno dell’uso di tali filtri sono ancora carenti.
In attesa di ulteriori conferme utile evitare sovraesposizioni senza protezioni a tali fonti, evitare l’esposizione nelle ore serali e notturne ed adottare qualche piccolo accorgimento come distogliere lo sguardo dal monitor ogni 20-30 minuti per direzionare lo sguardo verso un luogo lontano per 10-20 secondi. Questo permetterà di mantenere il muscolo oculare allenato e riprendere il battito cigliare regolare per mantenere l’occhio umidificato.
(fonte Inail “nuovi spettri per la visione”)
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